Il prepuzio rappresenta il foglietto muco-cutaneo retrattile che avvolge il glande del pene: in caso di fimosi, la stenosi prepuziale impedisce il vero e proprio scoperchiamento del glande, rendendo dolorosi non solo i rapporti sessuali (dispareunia), ma anche la sempliceerezione. Nella fimosi grave, l’uomo potrebbe lamentare addirittura fastidio o dolore alla minzione: in simili frangenti, il paziente potrebbe incorrere anche in un progressivo restringimento del meato uretrale (orifizio esterno dell’uretra, ubicato all’estremità del pene).
In altre parole, la fimosi rappresenta una condizione anatomica in cui le dimensioni del foglietto prepuziale non sono sufficienti per il corretto scorrimento del glande.
Esistono più tipologie di fimosi: a tal proposito, si possono individuare diverse sottocategorie:
La fimosi, come già analizzato, non è una malattia ma una particolare conformazione anatomica dei genitali maschili: in presenza di fimosi, il paziente risulta maggiormente a rischio di balanopostiti, postiti o balaniti in forma acuta, poiché viene facilitato il ristagno di smegma o di urina in situ, a sua volta possibile fattore scatenante per le infezioni. Il prepuzio appare dolente, talvolta pruriginoso, arrossato; spesse volte, dal meato uretrale, fuoriesce una sostanza giallastra che crea irritazione.
Una cascata di eventi a catena, quindi che, peggiorando, potrebbe generare dolorose calcificazioni a livello del foglietto prepuziale interno. In simili frangenti, sembra che il paziente sia maggiormente a rischio di forme neoplastiche a livello genitale (es. carcinoma al pene).
Quando la fimosi è accompagnata da frenulo breve, in genere il paziente viene sottoposto ad una circoncisione o ad un’operazione di allungamento del frenulo.
La parafimosi, sopra accennata, consiste nello strangolamento del glande e potrebbe complicare la fimosi preesistente. La parafimosi potrebbe essere causa di congestione del glande e di edema a livello del prepuzio, per poi generare a sua volta ulcerazione e necrosi del tessuto prepuziale. È consigliato l’intervento chirurgico, la circoncisione oppure un intervento di chirurgia plastica volto ad allargare l’orifizio prepuziale. [tratto da Chirurgia, volumi 1-2 di R. Dionigi].
La diagnosi si basa sull’osservazione clinica, che dev’essere effettuata dal medico; in genere non sono necessarie biopsia od altri esami invasivi, fatta eccezione per quei pazienti che, oltre a presentare fimosi, lamentano anche difficoltà e bruciore durante la minzione. In quest’ultimo caso, è consigliato un esame più approfondito alle vie urinarie, associato ad una flussometria, ovvero la misurazione del volume di urina escreta per unità di tempo.
Generalmente, la fimosi congenita non rappresenta una condizione grave, quindi, a meno che il paziente non riscontri altri disturbi, non è necessario alcun intervento chirurgico, né altri trattamenti.
In caso di fimosi appena accennata, il medico potrebbe prescrivere al paziente pomate a base di sostanze steroidee, associando pochi e delicati movimenti volti a scoprire il glande, che non devono essere frequenti, poiché potrebbero addirittura aggravare la condizione.
Nei pazienti che, oltre a presentare stenosi prepuziale, manifestano un evidente disturbo della minzione, la circoncisione potrebbe essere una soluzione efficace: in casi analoghi, infatti, l’incapacità di urinare in modo naturale e semplice potrebbe provocare serie complicanze, in particolare a livello renale.
Altra opzione per il trattamento della fimosi, in sostituzione alla circoncisione, è rappresentata dall’allargamento dell’orifizio prepuziale e/o dall’allungamento del frenulo breve.